All'altezza della torre di Centocelle, fu scoperto casualmente nel 1848 il sepolcro della gens degli Haterii, datato tra la fine del I e l'inizio del II sec. d.C.; lo scavo fu interrotto dagli avvenimenti della Repubblica Romana e non più ripreso. La tomba, quasi completamente distrutta, consisteva in un ambiente quasi quadrato, parzialmente scavato nel tufo. Il proprietario era Q. Haterius Tychius, redemptor (appaltatore) di opere pubbliche in Roma. Di questo sepolcro sono sopravvissute le splendide decorazioni scultoree, oggi conservate nei Musei Vaticani. Il più famoso dei bassorilievi raffigura proprio l'edificio sepolcrale, a forma di tempio e riccamente decorato con busti e rilievi. Sulla sinistra compare una gru, azionata dal peso degli operai all'interno della grande ruota. La macchina, utilizzata nell'edilizia, fa riferimento all'attività del proprietario.
Un altro celebre rilievo rappresenta cinque
edifici, alla cui costruzione o restauro partecipò Haterius. Oltre a rilievi relativi alla professione
del proprietario della tomba, ve ne sono altri di carattere più strettamente funerario,
come uno con il compianto su una defunta.
Altri rilievi hanno un carattere decorativo, come il
raffinato "pilastro delle rose", decorato su due facce da un motivo di rose che
circondano una colonnina, sulla quale sono appollaiati due uccelli dalla lunga coda (forse
pappagalli). La base della colonnina è decorata da rami d'olivo. |